Fra i numerosi castelli presenti nel territorio del Parco, spiccano tra tutti i manieri di Vigevano, Pavia, Somma Lombardo, Bereguardo; di altri si salvano solo pochi resti, è il caso di Ozzero, Besate o Vergiate; alcuni sono stati talmente rimaneggiati nei secoli da essere quasi irriconoscibili rispetto alla destinazione originale: Garlasco, Arsago Seprio e Bernate Ticino.
Per stimolare nel visitatore il desiderio di approfondire il tema citiamo gli edifici militari più interessanti ubicati nel territorio del Parco.
Il castello di Vigevano
E’ indiscutibilmente una delle opere fortificate più rilevanti d’Italia. È sorto probabilmente nell’alto Medioevo come recinto fortificato, ma è stato ampliato e abbellito in epoca viscontea e sforzesca. La struttura ha un perimetro irregolare, con planimetria vagamente pentagonale, dominata da due imponenti costruzioni: il Maschio e la Torre. Una strada coperta, costruita nel 1347, lo collega alla “Rocca vecchia”, a oriente del nucleo più importante. Nel 1360, a impreziosire l’edificio, venne costruita la “Falconiera”.
I lavori più imponenti che trasformarono il castello in una sfarzosa corte rinascimentale iniziarono con Gian Galeazzo Visconti (1390) e si realizzarono sotto gli Sforza, in particolare per volontà di Ludovico Maria Sforza (1494/1500) con l’apporto del Bramante. La stupenda e famosa Piazza Ducale, una delle più belle d’Italia, venne costruita per completare l’opera tra il 1492 e il 1494.
Il Castello di Somma Lombardo
Questo castello viene citato già nell’XI secolo e venne costruito su un’altura per controllare la valle del Ticino. A partire dal 1448 la costruzione fu ampliata e modificata per volontà di Francesco e Guido Visconti. Si ottenne così una doppia fortificazione con ingressi e cortili indipendenti. Rimaneggiamenti in epoche successive e una ristrutturazione che lo ha trasformato in un palazzo signorile non ne hanno modificato l’aspetto esterno. Ancora oggi la parte nord-occidentale ha lo schema del castello quadrilatero, con torri agli angoli, ampio cortile porticato su due lati con colonne ottagonali e archi acuti. Degni di nota il rivellino e il fossato a protezione delle mura. Il secondo corpo di fabbrica, di origine quattrocentesca, ha forma di L ed un ingresso autonomo con poderose torri di rinforzo. L’aggiunta di realizzazione cinquecentesca è invece ad impianto quadrangolare e munita da un ingresso protetto da un poderoso bastione. Questo venne affiancato – nel Seicento – da un fabbricato di tipo esclusivamente residenziale.
Il castello di Pavia
Il castello di Pavia – città dotata di molte opere militari, dalle mura alle torri per cui è famosa – costituisce un esempio quasi perfetto di castello visconteo. Edificato da Galeazzo II nel 1360 e rimaneggiato da Gian Galeazzo verso la fine dello stesso secolo, è stato notevolmente abbellito dagli Sforza. Dal Cinquecento ha subito un lento degrado, fino al 1933 quando sono iniziati radicali restauri che lo hanno ricondotto alla magnificenza di un tempo. Oggi presenta tre dei quattro lati originari e due delle quattro torri: la parte settentrionale del maniero è stata completamente distrutta. Elegantissime le finestre delle facciate e soprattutto il grande cortile porticato con le preziose aperture polifore.
Altri castelli che meritano una visita sono indubbiamente quelli di Abbiategrasso, Bereguardo, Cassolnovo e Gambolò.
Abbiategrasso era, già nell’ XI secolo, un borgo fortificato a struttura quadrangolare, con porte di accesso in direzione dei punti cardinali. Rafforzate nel Trecento e munite di bastioni angolari due secoli dopo, le mura sono praticamente scomparse, ma il loro perimetro è facilmente identificabile per la sopravvivenza del fossato, oggi trasformato in giardino pubblico. In epoca viscontea venne costruito, lungo la strada in direzione di Milano, un castello a pianta quadrilatera, con torri parallelepipede agli angoli, che si può ammirare per gran parte ancora oggi. Notevoli le bifore gotiche all’esterno, decorate da cornici in cotto.
Il castello di Bereguardo, pure con impianto a quadrilatero, è privo di torri angolari, probabilmente per il prevalente carattere residenziale della costruzione, mentre il castello di Villanova di Cassolnovo è un tipico castrum rurale ad impianto quadrato, con torri angolari e fortificazioni all’ingresso e conserva ancora le tracce del ponte levatoio. Anche il castello di Gambolò ha caratteri decisamente militari: è formato da un vasto recinto a quattro lati e dotato di otto torri di forma semicircolare per quelle sugli angoli e rettangolare per le altre. Ampio il cortile.
Numerosissime le costruzioni militari “minori” anche se, in molti casi, decisamente interessanti per peculiarità o posizione.
Iniziando da Nord, le prime strutture fortificate si incontrano già a Sesto Calende. Si tratta di due torri, ora inglobate nella casa Mazza, probabilmente facenti parte di un edificio del XV secolo. Interessante, anche per il panorama sul lago Maggiore, la torre superstite del castello di Lisanza, frazione di Sesto Calende, probabilmente costruita dagli stessi edificatori del castello di Angera.
Anche a Corgeno, frazione di Vergiate, si trovano i resti di una torre, facente parte di un fortilizio dell’XI secolo. Un secondo rudere di torre si trova a Sesona, l’altra frazione di Vergiate, e venne eretta nel XIV secolo. In genere tutti i centri posti in posizione elevata o prospicienti guadi o porti sono stati dotati, in varie epoche, di strutture di avvistamento e difesa.
A Gallarate ci sono addirittura resti di due fortificazioni: la prima nella frazione Caiello, probabilmente costruita nel XV secolo e successivamente trasformata in villa. La seconda nella frazione Crenna, eretta nel XII secolo e più volte trasformata fino alla attuale destinazione abitativa. Facevano parte di una “rete” di controllo del territorio, che comprendeva anche i castelli di Orago e Cassano Magnago.
Sempre in questa zona due torri si trovano a Besnate; pochi resti di una torre si possono vedere ad Arsago Seprio; una fortificazione si può ancora individuare a Vizzola Ticino (molto rimaneggiata all’inizio del Novecento), mentre alla frazione Castelnovate si rinvengono i resti di un castello altomedioevale a pianta quadrata.
Famosa, in territorio di Bernate Ticino, è la torre di Rubone, costruita probabilmente tra il XIV e XV secolo a controllo del Naviglio Grande.
Scarsi sono i resti del castello di Besate e di quello di Ozzero. Questi ultimi sono inglobati nel complesso settecentesco del palazzo Bianchi-Calvi.
Effettivamente, nell’area centro settentrionale del Parco, molte ville signorili sono state costruite su strutture militari o ne rappresentano l’evoluzione.
Il caso più eclatante è quello della imponente Villa Clerici di Castelletto di Cuggiono, sorta su un castello medioevale.
Anche Palazzo Visconti di Bernate Ticino costituisce un esempio di evoluzione e trasformazione di fortificazione medioevale in villa signorile. Fu costruito reimpiegando un maniero dell’XI secolo, del quale nulla. si è salvato.
Ricordiamo ancora il fortilizio di Garlasco (distrutto nel 1524 e del quale rimane solo un alto portale), una cascina fortificata a Zerbolò, risalente al XIII secolo, e i castelli di Borgo San Siro, Gropello Cairoli e Valle Salimbene.