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    Tipologie forestali

    I tipi forestali presenti variano in rapporto alla geomorfologia del territorio della “Valle del Ticino”.

    VEGETAZIONE FORESTALE DELL’AREA MORENICA

     

    Nella zona morenica dominano i boschi di castagno sui versanti delle colline che costituiscono i cordoni morenici mentre ad essi si alternano boschi di Pino Silvestre in corrispondenza delle sommità di tali colline con presenza diffusa di farnia. Non mancano forme di degradazione dovute alla forte presenza di robinia e ciliegio tardivo.

     

    VEGETAZIONE FORESTALE DEI RIPIANI TERRAZZATI

     

    Nella zona dell’alta Pianura l’aspetto di fondo caratterizzante è legato alla brughiera, termine da intendersi in senso molto ampio, in quanto non mancano nuclei di vegetazione boschiva, dati dal pino silvestre. Sono molto diffusi anche aspetti di degradazione legati alla presenza di specie esotiche invadenti  e tenaci, che colonizzano i suoli migliori della zona, oppure rappresentati dalla prateria, quasi pura di molinia, risultato di incendi ricorrenti. Sul Pianalto – Brughiera di Tornavento – resta l’ultimo lembo delle brughiere lombarde che un tempo ricoprivano un’estesa porzione del territorio di alto valore naturalistico e culturale.

    Sui ripiani terrazzati che si identificano con i vari ripiani alluvionali terrazzati, la vegetazione è caratterizzata dalla presenza di boschi e boscaglie dominate da specie esotiche, in particolare robinia, ciliegio tardivo e quercia rossa a tratti con buona presenza di farnia, pino silvestre e castagno di norma governati a ceduo o forma di governo misto.
    I boschi di farnia, spesso con carpino bianco, rappresentano una forma di transizione alle formazioni forestali di pianura, notevolmente degradate nella struttura e nella composizione floristica.

    VEGETAZIONE FORESTALE DEL FONDO VALLE

    Tra le specie che caratterizzano il paesaggio della Valle del Ticino, sul fondo del solco vallivo, spiccano querceti e querco-carpineti ancora ben conservati e dotati di un corredo originario di specie erbacee ed arbustive, tanto da avere consentito la definizione di associazioni e subassociazioni vegetali caratteristiche. In particolare i “Boschi Negri”, oggi Riserve Naturali di proprietà dell’Università e del Comune di Pavia, mantengono ancora i tratti originali dell’antica foresta planiziale. La struttura dei boschi è pluristratificata, la composizione floristica mista, il valore naturalistico e culturale elevato. Gli alberi più tipici sono la farnia, i pioppi, l’olmo ed il carpino bianco. A tratti si rileva un’ingressione significativa delle specie esotiche.

    Degno di nota è anche il complesso della vegetazione fluviale, continuamente rinnovato dal fiume con le sue piene. La vegetazione è composta da una successione naturale, apparentemente disordinata ma in realtà armoniosa di saliceti arbustivi e saliceti arborei che segnano il bordo delle acque correnti e stagnanti (occupando fasce variabili dell’ecotono caratterizzante il passaggio dall’acqua alla terra ferma), di boschi di pioppo, di ontaneti e, più lontano dal fiume, di boschi di olmo e di farnia. Questi ultimi spesso vanno a costituire cenosi forestali del tutto particolari. Laddove i depositi fluviali sono più grossolani e lo strato superficiale estremamente drenante, si rilevano strutture lacunose con singoli alberi sparsi di portamento contenuto, che costituiscono i querceti di farnia dei greti ciottolosi nella quale si accompagnano arbusti come il biancospino ed il brugo.

    Nei canneti e nelle altre zone umide è ancora possibile osservare le specie igrofile ormai rare, alcune delle quali endemiche sia in connessione con boschi e boscaglie igrofile sia in connessioni con gli ambiti agricoli all’interno dei quali, a volte, si insinuano.
    I boschi di suoli aridi, anche se prossimi al fiume, rivestono una particolare importanza perché sono cresciuti sui depositi di ghiaia fluviale ed ospitano il cerro, la roverella, il ginepro comune, ecc..
    In condizioni più estreme crescono i cosiddetti “pratelli aridi”, ricchi di specie erbacee rare o di licheni. In particolare il 20% delle specie di licheni del Parco è composto da specie rare per l’Italia, tre delle quali comprese nella Lista Rossa ed una delle quali è addirittura definita in via di estinzione.
    Il Ticino è forse l’ultimo fiume sud-europeo dove si manifestano questi straordinari fenomeni naturali.