La presenza delle aziende agricole col loro ruolo di manutentori del territorio, così come l’adozione di buone pratiche agronomiche nella conduzione dei terreni agricoli, contribuiscono al mantenimento degli elementi tipici del paesaggio agrario della pianura lombarda. La viabilità rurale, le siepi, i filari, i terrazzamenti secondari, i fontanili ed anche altri elementi di grande valore storico, artistico e culturale.
Uno degli elementi essenziali per un’agricoltura florida è l’acqua. Il Parco del Ticino è senza dubbio un parco d’acqua. Nella vallata è evidente l’abbondanza dell’elemento acqua che con rogge, risorgive e canali costituisce una grande risorsa per l’agricoltura e la biodiversità del Parco. Buona parte della ricchezza paesaggistica dell’area del Parco è rappresentata proprio dalle vie d’acqua. Dal fiume prendono vita numerosi canali artificiali, un tempo impiegati per i trasporti oltre che per l’irrigazione: tra di essi il medievale Naviglio Grande, il Canale industriale, il Canale Villoresi nell’Alta Pianura ed il Canale Regina Elena, che irriga le campagne del novarese.
Da questi canali principali, prende origine poi una rete continua e capillare di canali, rogge e fossi per centinaia di chilometri a riprova del secolare sforzo di irrigazione e bonifica. Antichi scambiatori, modulatori, ripartitori di portata testimoniano il grandissimo ingegno nella conduzione delle acque e rafforzano l’impresa compiuta e l’unicità del sistema idrico lombardo. Questa rete d’acqua che attraversa tutta la campagna e che alla fine ritorna ai boschi e al Ticino, è linfa vitale per tutta la valle, è fonte di vita per la vegetazione spontanea e quindi per insetti, uccelli e mammiferi: una garanzia di conservazione di biodiversità.