La “visione” che ha il Parco dei futuri boschi del Ticino, nel rispetto degli obiettivi di tutela e sviluppo che gli sono stati affidati dalla collettività regionale, è direttamente collegata alla necessità di mantenere e, laddove possibile, potenziare ed arricchire il proprio patrimonio forestale. Per fare questo occorre continuare a svolgere un’imponente opera di riforestazione e di miglioramento dei soprassuoli forestali presenti iniziando soprattutto dalle aree più degradate.
Sono decine le aree di ex cave o di ex pioppeti acquistate o convenzionate con enti pubblici e con privati, recuperate a bosco con la piantagione di oltre un milione di alberi.
Anche per i boschi esistenti l’obiettivo è stato quello di seguirne l’evoluzione migliorando, nel contempo, la struttura e la composizione: sono circa 4.000 gli ettari di bosco sottoposti a “Piano di assestamento Forestale”. Di questi circa 1.200 sono stati acquistati dal Parco e altre centinaia sono gestiti per conto di altri enti pubblici e di privati.
Ciò vuol dire, innanzitutto, lotta alle specie invasive e continuo controllo e monitoraggio delle specie infestanti, sia animali che vegetali, soprattutto se di origine esotica, come purtroppo sempre più spesso accade, in un mondo dove la “globalizzazione” dei trasporti e delle merci sta pesantemente rimescolando le carte dei patrimoni biologici locali.
Questa azione ha per corollario altri due obiettivi che ne indirizzano la strategia e le relative scelte:
La scelta di privilegiare l’acquisto e la riforestazione delle aree a pioppeto, poste a ridosso del fiume, risponde a questi due obiettivi, così come le scelte di sostenere e potenziare la riforestazione del Siccomario a Pavia e del Torrente Scuropasso in Oltrepò, o quella di integrare e rinaturalizzare il corridoio ecologico in sinistra idrografica da Ponte Ticino di Turbigo (area ex Vita Mayer) ai Boschi delle Faggiole – Lanca di Bernate, nel milanese.
Perseguono le stesse finalità l’imponente lavoro di restauro paesaggistico e naturalistico della ex cava Pietrisco in Comune di Somma Lombardo (oltre 25.000 alberi piantati in tre anni) e il recupero di altre due cave poste nella valle fluviale: Altea a Nosate (Mi), già realizzato e Fossa Bustese a Lonate Pozzolo (Va), in programma.
Negli ultimi anni, a seguito delle trasformazioni territoriali che hanno riguardato gli ambiti aeroportuali di Malpensa sono stati progettati e realizzati importanti interventi di rimboschimento e miglioramento forestale. Una specifica Convenzione tra il Parco del Ticino, La società S.E.A. ed ERSAF ha permesso di realizzare 23,85 ha di nuovi boschi e 113,70 ha di miglioramenti forestali tra il 2008 e il 2013.
Tre elementi accompagnano costantemente la strategia di intervento forestale del Parco: