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Uccelli

(320 specie)

Il Parco del Ticino ha dei numeri eccezionali per quanto riguarda questo gruppo animale! Si tratta infatti di un’area ricchissima in specie che in questi decenni ha visto un continuo incremento grazie anche all’estrema diversità di ambienti che esso presenta e al loro buono stato di conservazione (habitat acquatici, forestali ma anche ambienti agricoli tradizionali come ad esempio le marcite).

L’importanza dell’area è stata riconosciuta a livello comunitario ma anche come Important Bird Area secondo BirdLife International.

I progetti e i monitoraggi che hanno interessato questo gruppo di animali nell’area protetta sono molteplici e svariati.

SCHEDA: Succiacapre (Caprimulgus europaeus)

Il Succiacapre è un migratore dalle abitudini crepuscolari e notturne. Questa specie è in declino in tutta Europa. Classificata come SPEC da BirdLife International ed inoltre è specie di interesse comunitario secondo la Direttiva Uccelli per la quale è prevista attività di monitoraggio in base alla Direttiva Habitat. Grazie al Progetto Gestione e conservazione di agro-ecosistemi e di ambienti forestali a favore dell’avifauna di interesse conservazionistico nel Parco del Ticino” la Succia capre è stata oggetto di un intenso monitoraggio. Dalle attività di ricerca è emersa la presenza di una popolazione numerosa soprattutto nelle brughiere del settore settentrionale dell’Area Protetta. Inoltre si è potuto constatare la presenza di tale specie anche nel settore centrale del Parco, riuscendo ad andare a definire una popolazione nidificante nella Valle del Ticino di almeno 76 territori. Tutto ciò a testimonianza dell’importanza dell’area del Ticino per questa specie.

SCHEDA: Il gruppo degli Ardeidi coloniali

Ordine: Pelecaniformi

La popolazione degli Ardeidi rappresenta una parte del patrimonio naturale unico che il Parco si trova a dover gestire e conservare. Tale gruppo animale, molto ben rappresentato nei territori della Valle del Ticino, nidifica in colonie numerose denominate “garzaie”. Da ricordare il fatto che il maggior numero di colonie della Pianura Padana è localizzato proprio tra il Ticino e il Sesia.

Le condizioni ambientali favorevoli hanno permesso una decisiva fase di espansione negli ultimi decenni di queste popolazioni della Pianura Padana. Inoltre, grazie ad un programma di monitoraggio dell’Università di Pavia, al quale il Parco del Ticino ha aderito, l’andamento di tali popolazioni è conosciuto fino agli anni ’70.

Attualmente risultano attive 6 garzaie stabili (cioè presenti da almeno 10 anni) nel territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Per gli aironi coloniali il sito riproduttivo risulta fondamentale e il disturbo, la predazione o le modificazioni ambientali possono essere un problema che può portare all’abbandono del sito. Al contrario se l’ambiente rimane idoneo, la garzaia può rimanere nello stesso sito per molti anni, facilitando l’attività di conservazione della stessa.

Gli Ardeidi coloniali presenti nell’area protetta sono:

Airone cenerino (Ardea cinerea), airone di notevoli dimensioni e dalle tonalità grigiastre – azzurre.

Garzetta (Egretta egretta), dal piumaggio bianco e le zampe nere con i piedi gialli.

Nitticora (Nycticorax nycticorax), piumaggio sui toni del grigio, con penne allungate filiformi bianche sulla testa, occhi rossi e dalle abitudini notturne, tipica è la sua postura “ingobbita”.

Airone rosso (Ardea purpurea), dall’aspetto rossiccio, marroncino e con striature nere, colorazione utile per mimetizzarsi.

Airone bianco maggiore (Egretta alba), rappresenta il più grande Ardeide italiano, piumaggio bianco.

Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), di colore fulvo – giallastro e con penne lunghe, sottili, gialle e bianche sulla nuca.

Airone guardabuoi (Bubulcus ibis), con la livrea bianca e la parte superiore del capo aranciata.

SCHEDA: Cicogna bianca (Ciconia ciconia)

In passato, il Parco ha promosso un programma di restocking di questa specie sostenendo la costituzione di un Centro Cicogne ubicato a Cascina Venara in comune di Zerbolò (Pv). Il Centro è stato avviato nella primavera del 2000 e dismesso nel 2010.

Il Centro promuoveva la riproduzione in cattività di cicogne e i conseguenti rilasci monitorati dal personale e dai volontari impegnati nella gestione. Esso ha anche avuto il pregio di costituire un punto di attrazione di fondamentale importanza per i soggetti selvatici nidificanti, fatto questo confermato dall’osservazione anche di numerosi adulti e subadulti in migrazione, svernanti o estivanti.

Attualmente, nel Parco, nidificano oltre una decine di coppie di cicogne bianche nel settore centro-meridionale.

SCHEDA: Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Il Cormorano è un uccello acquatico che frequenta fiumi e laghi, di dimensioni abbastanza grandi. L’adulto ha piumaggio nero con petto e penne che circondano il becco bianchi, mentre gli esemplari giovani hanno una colorazione tendente al marrone e la parte inferiore del corpo chiara.

Il Cormorano negli anni ‘60 – ‘70 era ormai giunto sull’orlo dell’estinzione. Con la messa in atto di una serie di interventi di tutela da parte di diversi paesi questa specie ha poi ricolonizzato parecchie aree europee con popolazioni anche molto numerose. In alcuni contesti si è arrivati ad individuarlo come una di quelle specie “problematiche”, in riferimento alla sua predazione della fauna ittica in laghi e fiumi. Proprio grazie alla necessità di gestire queste situazioni sono state effettuate diverse ricerche e studi sul Cormorano, in tal ambito si colloca il programma di monitoraggio a cui ha preso parte anche il Parco del Ticino (Il programma di monitoraggio del Cormorano (Phalacrocorax carbo).

Complessivamente, l’Area Protetta risulta particolarmente rilevante per la specie e per la sua nidificazione. Infatti i territori del Parco con le sue due colonie nidificanti, ospitanti più di 500 coppie di Cormorano, rappresentano più della metà della popolazione nidificante dell’intera Regione Lombardia.

La Gru rappresenta uno degli uccelli più eleganti dell’avifauna europea. La specie nidifica a nord delle Alpi, nei decenni passati non veniva osservata frequentemente in Italia. Negli ultimi anni il numero di questi uccelli in transito sulla nostra penisola durante le migrazioni, con il loro incedere lento e maestoso nel cielo con i caratteristici stormi a “V”, è improvvisamente aumentato.

La sua presenza nel Parco è ormai regolare durante le migrazioni (primaverili ed autunnali) e per buona parte dell’inverno con stormi anche numerosi (oltre 50 individui). Tali presenze sono state riscontrate per la maggior parte nel settore meridionale del Parco.

Anatra di notevoli dimensioni.

Questa specie non era nidificante nell’Area protetta, in seguito alle attività di monitoraggio svolte per il Progetto Gestione e conservazione di agro-ecosistemi e di ambienti forestali a favore dell’avifauna di interesse conservazionistico nel Parco del Ticino” dal 2013 è stata accertata la nidificazione nel settore settentrionale del Parco. Tutto questo come ulteriore conferma dell’importanza del corridoio ecologico del Ticino.

Piccola anatra tuffatrice minacciata globalmente.

Grazie alle ricerche effettuate all’interno del Progetto Gestione e conservazione di agro-ecosistemi e di ambienti forestali a favore dell’avifauna di interesse conservazionistico nel Parco del Ticino” dal 2012 è sto possibile segnalarla come nidificante nella Valle del Ticino.

SCHEDA: Tarabuso (Botaurus stellaris)

Il tarabuso è un grande uccello di palude barrato e screziato dalle tinte marroni – brune. Gli occhi e il becco sono gialli, le zampe sono verdi. La voce di questo ardeide è molto particolare: il suo canto assomiglia alla sirena di una nave o ad un muggito.

Questi uccelli sono legati alle aree paludose, ai canneti, agli acquitrini e alle risaie; zone in cui si alimentano e nidificano. Un tipico comportamento di difesa della specie è quello di allungare il collo e alzare il becco al cielo rimanendo completamente immobili.

Il Tarabuso è l’Ardeide più raro d’Europa, dal carattere molto elusivo.

Nel Parco del Ticino nidifica nelle risaie del settore meridionale del Parco

L’Astore è un rapace diurno di medie dimensioni, con ali ampie e coda lunga.

Si tratta di una specie che fino agli anni ’80 era legata alle foreste montane e collinari, dagli anni ’90 ha iniziato un fase di espansione portandolo a colonizzare le foreste mature della Valle del Ticino.

SCHEDA: Il gruppo dei Picchi

Ordine: Piciformi

Si tratta di un gruppo di uccelli tipicamente arboricoli che per questo motivo hanno una serie di adattamenti alla vita sugli alberi. In particolare i picchi possono percorrere il tronco verticalmente grazie a uno strano orientamento delle dita: due di queste infatti sono rivolte in avanti, mentre le altre due all’indietro, assicurando un’ottima presa. Le penne della coda, le timoniere, sono rigide e vengono utilizzate come appoggio durante lo scavo del nido e la ricerca del cibo. Il becco è dritto e massiccio ed è usato durante il tambureggiamento.

Nel Parco del Ticino sono presenti varie specie:

Picchio verde (Picus viridis), facilmente riconoscibile per la colorazione del piumaggio: parte superiore del corpo verde, parte inferiore giallo-grigia, apice del capo rosso e faccia nera. Vive nei boschi maturi alternati a zone coltivate ed è abbastanza schivo.

Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), si trova in boschi, campagne alberate e perfino nei parchi cittadini. Questa specie ha una colorazione particolare: il corpo è prevalentemente bianco e nero, con sottocoda e apice del capo rosso.

Picchio rosso minore (Dendrocopos minor), risulta essere il più piccolo tra i picchi europei. Le sue dimensioni però lo facilitano nel raggiungimento dei rami più alti e più sottili, dove vive. Si tratta di una specie particolarmente esigenti dal punto di vista ecologico.

Picchio nero (Dryocopus martius), il più grade picchio europeo, inserito nell’elenco delle specie di interesse comunitario secondo la Direttiva Uccelli, tradizionalmente legato alle sole foreste montane. Negli anni ’90 ha avviato una fase di espansione del suo areale fino a colonizzare anche i boschi maturi della Valle del Ticino. La nidificazione è stata accertata nel 2012 e dai primi mesi del 2013 la sua presenza viene regolarmente rilevata anche nel tratto pavese del Parco. L’area protetta risulta quindi essere il settore della Pianura Padana dove la specie risulta maggiormente presente, questo come ulteriore conferma della ricchezza di biodiversità delle foreste tutelate dal Parco.

Torcicollo (Jynx torquilla), anche se manca degli adattamenti mostrati dai suoi simili, anch’esso appartiene alla famiglia dei Picidi. Questo animale non si arrampica verticalmente sui tronchi, non tambureggia e non scava il legno. È un uccello grigio-bruno, con becco corto, coda lunga, arrotondata e non rigida, ma l’orientamento delle dita è uguale a quello degli altri picchi. Come il picchio verde, si ciba prevalentemente a terra.