Il Parco è una delle aree con il maggior numero di specie di Rettili in Lombardia: in totale sono presenti ben 13 delle 19 specie.
RETTILI | ||
Famiglia | Specie | Nome comune |
Emydidae | Emys orbicularis | Testuggine palustre europea |
Trachemys scripta | Testuggine palustre americana | |
Gekkonidae | Tarentola mauritanica | Geco comune |
Lacertidae | Lacerta bilineata | Ramarro occidentale |
Podarcis muralis | Lucertola muraiola | |
Podarcis siculus | Lucertola campestre | |
Anguidae | Anguis fragilis | Orbettino |
Colubridae | Hierophis viridiflavus | Biacco |
Zamenis longissimus | Saettone comune | |
Natrix maura | Natrice viperina | |
Natrix natrix | Natrice dal collare | |
Natrix tessellata | Natrice tassellata | |
Viperidae | Vipera aspis | Vipera comune |
La Testuggine palustre americana (Trachemys scripta), di cui si conosco ben diverse sottospecie: le più note sono la Testuggine dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans) e la Testuggine dalle orecchie gialle (Trachemys scripta scripta), è stata introdotta in Europa a partire dal secondo dopoguerra come animale da compagnia. La specie è stata segnalata per la prima volta in Italia in ambiente naturale negli anni ’70.
La Testuggine palustre americana concorre per le risorse alimentari e per il territorio con la nostra Testuggine palustre europea (Emys orbicularis).
Questa specie è comune in tutta Italia e frequenta ambienti diversi: brughiera, fiume e canali, prati, siepi, boschi e centri abitati. Si tratta di un animale molto agile e veloce, è anche un ottimo arrampicatore. Solitamente è di colore giallo verde con macchie o bande verdi nerastre molto scure che formano strisce longitudinali sulla coda. Si possono incontrare anche esemplari melanici, ossia totalmente neri. Il Biacco può raggiungere una lunghezza di 2 metri. Si tratta di una specie completamente innocua anche se, disturbata, può mordere per difesa. Nel Parco questo serpente è ampiamente distribuito essendo molto adattabile.
La Vipera comune rappresenta l’unico Rettile velenoso della Valle del Ticino. Si tratta di un serpente di medie dimensioni, generalmente non supera i 75 cm di lunghezza, dall’aspetto abbastanza tozzo. La forma del capo è tipicamente triangolare con la punta del muso rivolta verso l’alto e le squame molto piccole. Gli occhi hanno la pupilla ellittica disposta verticalmente.
Questa specie la troviamo nelle zone di bosco ben conservate del Parco. La vipera comune è uno di quei Rettili che soffre maggiormente la distruzione e la riduzione degli habitat, oltre alla pratica dell’uccisione diretta da parte dell’uomo. Bisogna quindi sottolineare che questo serpente non rappresenta una minaccia reale per l’uomo ed è un pericolo sopravvalutato da parte dell’opinione pubblica per una serie di motivi: per prima cosa sono animali estremamente timidi ed elusivi, per cui è molto ridotta la possibilità di incontro; tra l’altro non sono serpenti aggressivi e mordono solo in caso di aggressione per difendersi.
Nonostante l’aspetto serpentiforme, questa specie è un Sauro. I maschi hanno una colorazione bruno-grigia uniforme, a differenza delle femmine che presentano 3 bande scure. In media, questi animali raggiungono i 30-35 cm di lunghezza.
L’orbettino è un rettile prevalentemente fossorio e crepuscolare, dopo brevi piogge è speso attivo anche all’aperto.
A causa della difficoltà di reperimento, le informazioni riguardo questa specie sono piuttosto scarse. Negli ambienti naturali del Parco sembra sia abbastanza diffuso.
Questa specie rappresenta il più grande e appariscente Sauro dell’Area Protetta. Gli adulti si riconoscono facilmente per la loro caratteristica colorazione di fondo verde smeraldo. Questo rettile raggiunge una lunghezza totale di 30-45 cm e i maschi sono generalmente di dimensioni maggiori.
La specie frequenta zone aperte e soleggiate, inoltre sono animali fortemente territoriali.
Il ramarro occidentale è ancora comune in molte aree del Parco, ma è in declino in molte zona della Pianura Padana essendo una specie esigente che risente delle alterazioni ambientali (come la scomparsa delle siepi e di habitat ricchi di arbusti) e dell’inquinamento. Tutto questo a testimonianza di come il Parco svolga un’importante ruolo di tutela di tutti gli ecosistemi e rappresenti un fondamentale serbatoio di biodiversità.
Unico rappresentante dell’ordine dei Cheloni originariamente presente nel Parco del Ticino.
Questa specie possiede un carapace di forma ovale macchiettato di giallo, il colore può variare dal seppia al nero; gli esemplari vecchi sono generalmente più scuri di quelli giovani.
Gli habitat ideali della testuggine palustre sono i canali con acque lente e abbondante vegetazione acquatica, le sponde, le lanche e gli stagni. Si tratta di una specie molto elusiva.
La testuggine palustre è fortemente minacciata, in Italia questa specie era distribuita su quasi tutto il territorio nazionale ma purtroppo ha subito un forte declino. Lungo il Ticino è sempre stata presente, ma attualmente è piuttosto rara. La troviamo in modo discontinuo solo nella zona centro- meridionale del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Una delle principali minacce è la riduzione del suo habitat. Inoltre bisogna considerare il problema dell’introduzione di specie esotiche che competono con la nostra. In particolare la E. orbicularis risente della competizione della Testuggine palustre americana (Trachemys scripta). Questa specie concorre per le risorse alimentari e per il territorio con la nostra.
La Testuggine palustre europea è considerata in Pericolo (EN) dalla Lista Rossa della IUCN ed è inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat.
Si sono sviluppati diversi progetti di conservazione per aiutare la Testuggine palustre europea e in questa direzione si è mosso il Parco del Ticino. Nel 1989, in seguito ad uno studio sugli Anfibi e i Rettili del Parco, è stato predisposto un progetto di rilascio della E. orbicularis. In particolare sono stati rilasciati 41 individui di testuggine provenienti dalla Riserva Naturale del Bosco della Mesola (Fe) in una lanca della R.N.O. La Fagiana.