Il progetto parte dalla considerazione che i dati disponibili sembrano indicare un aumento delle temperature medie dell’acqua nel canale principale del fiume Ticino sublacuale negli ultimi decenni, soprattutto durante l’estate, e una marcata diminuzione, e in alcuni casi la scomparsa, di diverse specie reofile di pesci e lamprede e di alcuni ordini di macroinvertebrati, apparentemente più sensibili all’aumento della temperatura. Le attuali conoscenze sulle tendenze di variazione del regime termico delle acque del fiume e sui loro effetti sulla fauna acquatica sono tuttavia insufficienti e non consentono di definire eventuali misure gestionali in grado di mitigarle. Alcune di queste specie, inoltre, sembrano essere maggiormente presenti negli ambienti laterali, alimentati dalle acque di falda, nei canali secondari e negli affluenti, spesso caratterizzati da acque più fresche, e la cui dinamica è fortemente influenzata dall’infiltrazione delle acque di irrigazione nei terrazzi fluviali. L’eventuale ruolo delle caratteristiche morfologiche dell’alveo nel mitigare localmente la temperatura dell’acqua è inoltre insufficientemente noto nel contesto del Ticino. Una migliore comprensione di queste dinamiche, del ruolo dei diversi fattori di pressione, e delle condizioni favorevoli alla mitigazione degli impatti sulle comunità biotiche è fondamentale per pianificare e implementare adeguate misure di conservazione e di riqualificazione e per supportare la definizione di strategie di adattamento al cambiamento climatico, modificando di conseguenza la gestione delle risorse idriche nel bacino del fiume Ticino. Lo scopo di questo studio è stato di raccogliere ulteriori elementi conoscitivi in questo ambito, migliorando la conoscenza del regime termico del fiume Ticino sublacuale, valutando se l’alterazione termica possa un fattore di pressione rilevante sulle comunità target e, pur nella limitatezza di un progetto di durata biennale, di ricavare indicazioni potenzialmente utili a fini gestionali, in particolare identificando eventuali “rifugi termici” rilevanti tra i corpi idrici collegati al fiume Ticino.
Le ricadute pratiche della ricerca includono indicazioni operative sulle priorità di conservazione di specifici siti e il supporto a interventi di ripristino morfologico e della continuità del trasporto solido; inoltre, unitamente alle ricerche in corso e previste sulla relazione tra modalità irrigue e alimentazione della falda, consentono una più ampia valutazione degli effetti attesi da variazioni del deflusso ecologico nel Ticino sublacuale.
Il progetto è stato coordinato dal CIRF- Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale e realizzato in collaborazione con il Parco del Ticino e il Politecnico di Torino – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture.
Il progetto è stato attuato con le seguenti attività:
Durata: 1 marzo 2022 – 20 dicembre 2023.
Qui puoi trovare la relazione finale di progetto.