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LIFE18 NAT/IT/000803 LIFE DRYLANDS – Restoration of dry-acidic Continental grasslands and heathlands in Natura2000 sites in Piemonte and Lombardia.

LIFE18 NAT/IT/000803 LIFE DRYLANDS – Restoration of dry-acidic Continental grasslands and heathlands in Natura2000 sites in Piemonte and Lombardia.

Brughiere, prati aridi, corineforeti… gli habitat aridi sono importantissimi, soprattutto nel contesto della Pianura Padana, fortemente antropizzato, dove sono ormai diventati molto rari.
Questi ambienti, all’apparenza inospitali, sono anche poco noti al grande pubblico: poco interessanti da un punto di vista agricolo, spesso sono abbandonati o restano esclusi dai percorsi più conosciuti. Eppure nascondono segreti affascinanti, sono habitat d’elezione per molte specie animali, svolgono un ruolo importantissimo per l’equilibrio degli ecosistemi e sono l’oggetto di “restauro” del progetto LIFE DRYLANDS.
Questo progetto,  finanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea, di cui il Parco del Ticino è partner assieme  all’Università di Pavia, quale ente capofila,  l’Università di Bologna, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore e l’Associazione Rete degli Orti Botanici della Lombardia.
Gli obiettivi generali del progetto sono:
  • Ripristino delle strutture verticali e orizzontali degli habitat mediante un approccio dinamico che renda possibile preservare un mosaico di vegetazione pioniera (con suolo nudo e croste biologiche del suolo), intermedia (con erbe perenni e/o arbusti nani) e matura (macchie arbustive a contatto con le comunità forestali:
  • Controllo e riduzione delle specie invasive legnose come Robinia pseudoacacia, Prunus serotina e Ailanthus altissima, maggiormente responsabili della perdita di biodiversità negli habitat target.
  • Aumento della diversità vegetale negli habitat target.
  • Produzione, trasferimento e replica di linee guida per la gestione e il monitoraggio degli habitat sulla base dei risultati del progetto, con l’obiettivo di fornire modelli di gestione in un’ottica di evidence-based conservation;
  • Sensibilizzare il grande pubblico e gli stakeholders sull’importanza degli Habitat Natura 2000 promuovendo il progetto e difondendone i risultati.
Nel Parco Lombardo del Ticino le aree coinvolte ricadono nella zona settentrionale e nella parte centrale del Parco. A nord gli interventi hanno permesso di recuperare una brughiera in stato di degrado a Golasecca, su un terreno acquistato dall’Ente grazie ai fondi europei. Altri interventi sono stati realizzati a Somma Lombardo sotto alcune linee elettriche, mentre a Vizzola Ticino sono stati restaurati dei prati aridi prossimi al fiume, precedentemente invasi da specie esotiche quali la robinia e il ciliegio americano. Nei comuni di Magenta e Robecco sul Naviglio, nei boschi della Fagiana, sono stati riqualificati dei prati aridi, eliminando quasi completamente la componente arborea costituita, anche in questo caso, da specie esotiche.
L’obiettivo è di riportare a nuova vita questi prati un tempo ricchi di specie erbacee di pregio che regalano anche belle fioriture che, oltre ad appagare la vista, rappresentano un’importante fonte alimentare per gli insetti impollinatori, oggi minacciati dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici.

Per maggiori informazioni vistate il sito di progetto https://www.lifedrylands.eu/

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Gli habitat di progetto
Corineforeti

H2330: PRATERIE APERTE a Corynephorus e Agrostis SU DOSSI SABBIOSI INTERNI

Presente in 494 siti di natura 2000 in Europa, questo Habitat occupa 3,5 Kmq nella Regione Continentale d’Italia.

Il Corynephorus canescens è una specie rara in pericolo di estinzione in Italia. A causa della sua presenza limitata, H2330 dovrebbe essere di interesse prioritario in Italia.
Le praterie di Corynephorus sono diventate più rare in tutta Europa.

Stato di conservazione: favorevole per struttura / funzioni e prospettive future, ma cattivo per range, superficie occupata e nel complesso. Tendenza: sconosciuta.

Lista rossa europea degli habitat: in via di estinzione.
La perdita di questo habitat nell’area del progetto (oltre il 70% negli ultimi 60 anni) è stata causata principalmente dallo spiananmento delle dune di sabbia interne a fini agricoli e di estrazione della sabbia che ha provocato un progressivo abbandono, con conseguente chiusura dell’habitat. Rispetto alle altre aree europee dell’habitat 2330, le peculiarità di quello italiano riguardano la sua localizzazione al limite meridionale del suo areale di distribuzione, la sua caratteristica composizione floristica e la presenza di croste biologiche del suolo (uniche nella Pianura Padana), con flora e vegetazione lichenica (Cladonia portentosa, allegato IV Direttiva Habitat, sembra fortemente associata a questo habitat).

Minacce nei siti del progetto: invasione di specie legnose non native e native, aumento dell’azoto nel suolo, assenza di un modello di gestione efficiente e abbandono. Senza adeguate azioni di gestione, questo habitat è destinato a scomparire in circa 20 anni.

Area di azione del progetto: 9.670 mq.

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Brughiere con Calluna vulgaris

H4030: LANDE SECCHE EUROPEE

Presente in 2335 siti Natura 2000 in Europa, questo habitat occupa 58,71 kmq, nella regione continentale italiana.

Stato di conservazione: favorevole per range e inadeguato per area, struttura/funzioni, prospettive future, complesso. Tendenza in calo.

Lista rossa europea degli habitat: vulnerabile.

Nell’area del progetto, questo habitat mostra particolari composizioni floristiche (specie vascolari e di licheni) che lo rendono diverso dalle brughiere dell’Europa centrale. Ciò è dovuto alla sua localizzazione al limite meridionale del suo range.

Minacce nei siti del progetto: (che hanno causato una perdita dell’habitat di oltre il 50% negli ultimi 40 anni ⚠️):
> invasione di specie legnose non native e native;
> aumento dell’azoto nel suolo;
> assenza di un modello di gestione efficiente e abbandono.

Senza adeguate azioni di gestione, questo habitat è destinato a scomparire in circa 20 anni.

Area di azione del progetto: 135.450 mq.

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Praterie aride
H6210(*): Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

Presente in 4187 siti Natura2000 in Europa, occupa 1218,47 kmq. nella regione continentale italiana.

Stato di conservazione: inadeguato per range, superficie occupata, struttura/funzioni, prospettiva futura, complesso.
Tendenza: in decremento.
Lista rossa europea degli habitat: vulnerabile.

Nell’area del progetto è presente il sottotipo acidofilo (34.34) dell’habitat, con peculiari composizioni floristiche.
Secondo una recente valutazione, in Lombardia il sottotipo 34.34 si presenta  solo lungo il fiume Ticino (75 ha), mentre le altre aree di H6210 (circa 2500 ha) sono calcaree. In Piemonte, il sottotipo acidofilo 34.34 si presenta su circa 300-350 ha, mentre le altre aree di H6210 (circa 4500-5000 ha) sono calcaree.
La presenza di croste biologiche del suolo rappresenta un’importante componente di biodiversità anche di questo habitat.

Minacce nei siti del progetto (che hanno causato una perdita di habitat di oltre il 50% negli ultimi 40 anni ⚠️):
> invasione di specie legnose non native e native
> aumento dell’azoto nel suolo
> assenza di un modello di gestione efficiente e abbandono.
Senza adeguate azioni di gestione, questo habitat è destinato a scomparire in circa 20 anni!

Area di azione del progetto: 69.745 mq.

Info e contatti: Settore Gestione siti Natura 2000 – natura2000@parcoticino.it