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Life  “Drylands”

Life “Drylands”

Life “Drylands”

 

LIFE Drylands è un progetto ideato e condotto dall’Università di Pavia (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente), sotto la direzione scientifica di Silvia Assini, che ha l’obiettivo di ripristinare gli habitat delle zone aride a rischio e produrre linee guida per la loro conservazione e futura gestione. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea e cofinanziato da Fondazione Cariplo, è attuato assieme a una rete di partner che comprende la Rete degli Orti Botanici della Lombardia, l’Università di Bologna e diversi enti parco: Parco Lombardo della Valle del Ticino, Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, Ente di Gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore). Le aree di intervento si trovano in Lombardia e Piemonte, in un ambito territoriale che intercetta i fiumi Sesia, Ticino e Po, in 8 siti Natura 2000, la rete ecologica europea che tutela gli habitat naturali a rischio.

Visita il sito del progetto    per saperne di più   https://www.lifedrylands.eu

Le “zone aride” della pianura sono poco conosciute, eppure sono importantissime per preservare la biodiversità. E oggi sono habitat a rischio di estinzione.
Conosciamole meglio con l’aiuto degli esperti del progetto LIFE Drylands dell’Università di Pavia

 Le zone aride sono poco note al grande pubblico: non adatte alle attività agricole, spesso sono abbandonate oppure, se tutelate, restano fuori dai canonici percorsi di trekking. Eppure, per chi le conosce, nascondono risorse e bellezza.

Oggi gli habitat delle zone aride sono minacciati, sia per la perdita e la frammentazione dovute alle attività antropiche, sia per l’incuria e l’inquinamento, e molte delle specie vegetali e animali sono a rischio.

Il progetto LIFE Drylands promuove azioni di ripristino di questi habitat sia in ambito istituzionale che sul campo, ma occorre anche sensibilizzare il pubblico riguardo alla necessità di tutelare la biodiversità delle zone aride.

Per questo abbiamo chiesto ai nostri esperti di selezionare una lista di 10 fatti importanti che tutti dovrebbero conoscere intorno alle drylands.

  1. In Italia ci sono le brughiere: il termine richiama alla mente scenari nordici, ma le brughiere ci sono anche nella Pianura padana. La brughiera è una zona arida, pianeggiante, con un terreno spesso argilloso o sabbioso, dove crescono erbe e arbusti, tra cui il brugo (Calluna vulgaris) che è
  2. Le zone aride (brughiere e praterie) sono habitat ricchi di vita: ospitano specie vegetali e animali (insetti impollinatori) fondamentali per preservare l’equilibrio dei diversi
  3. Un habitat impoverito è un rischio per il territorio, che diventa più vulnerabile a eventi estremi (quali ad esempio bombe d’acqua, ondate di calore, inondazioni, diffusione di patogeni). È quindi un rischio per la salute di piante, animali e anche per l’uomo.
  4. La vita comincia già al livello del suolo: muschi e licheni colonizzano le zone aride laddove sono più aperte e pioniere, fornendo importanti funzioni quali, per esempio, trattenere l’acqua, contribuire alla fissazione del Carbonio e dell’Azoto, costituire micro-habitat per specie animali (Artropodi).
  5. Le drylands ospitano piante (e non solo) ricche di principi attivi, per esempio: iperico (Hypericum perforatum), timo (Thymus ), camedrio (Teucrium chamaedrys), salvastrella minore (Sanguisorba minor), alcuni licheni del genere Cladonia.
  6. Le specie erbacee sono ideali per aiuole e giardini in città: alcune sono davvero bellissime! Garofano dei certosini (Dianthus carthusianorum), spillone di venere (Armeria arenaria),millefoglio giallo (Achillea tomentosa), vedovella annuale (Jasione montana).
  7. La biodiversità delle zone aride è minacciata dalle specie alloctone invasive (alien species), introdotte con o senza l’intervento dell’uomo. Alcune di queste (la robinia, l’amorfa, il ciliegio tardivo, la quercia rossa, etc) sono tra noi da secoli, ma vanno limitate e contenute per preservare le specie
  8. Fra tutti i Paesi europei l’Italia è il paese più ricco di biodiversità. Nel nostro paese vivono circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in
  9. Per preservare gli habitat minacciati, l’Unione Europea ha promosso la rete ecologica europea Natura 2000. In Italia, i siti di interesse comunitario Natura 2000 coprono complessivamente il 21% circa del territorio
  10. Tra le azioni di tutela e gestione, un capitolo molto importante è quello della formazione degli operatori dei parchi naturali: è con il loro indispensabile aiuto che le zone aride potranno essere salvaguardate nel tempo.Ufficio stampa Armando Barone +328.3354999 armando.barone@echo.pv.it
  11. https://youtu.be/wPaepJPs3xI

 

Tipo Documento
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