La Faina è un mustelide lungo da 42 a 48 cm che può raggiungere i 2 kg di peso. Tipici di questa specie sono i movimenti agili e sinuosi. Possiede un corpo allungato e delle dimensioni di un gatto, la pelliccia è folta e di colore marrone scuro con una pettorina bianca sotto la gola.
Le impronte lasciate dalla faina nel terreno mostrano solo 4 dita per zampa, nonostante questo animale, come tutti i mustelidi, ne possieda 5. La forma dell’impronta ricorda quella di un gatto ma, a differenza di quest’ultimo, sono visibili le tracce delle unghie.
Gli habitat preferenziali di questa specie sono i boschi e le zone rurali disseminate di boschetti, siepi e filari.
La faina è onnivora, prediligendo piccoli roditori e arvicole. A seconda della stagione può arrivare a cibarsi anche di una grande quantità di frutti. Nel periodo autunnale e invernale questo tipo di nutrimento può arrivare a costituire oltre il 60 % della sua dieta.
Si tratta di una specie nettamente notturna e in genere solitaria, i maschi e le femmine interagiscono tra di loro solo nel periodo della riproduzione.
Non si hanno dati quantitativi aggiornati su questi animali nel Parco nel Ticino, di conseguenza non si conosce l’effettivo status della specie. Negli ultimi anni si è però assistito ad una loro diminuzione nelle nostre zone.
Altro Mustelide, che da circa 10 anni è arrivato nella zona del Parco, facilmente confondibile con la faina è la Martora. Quest’ultima si distingue dalla faina per la macchia sottogolare giallastra e meno estesa, per la presenza di abbondante pelo fra le dita delle zampe e per le dimensioni delle orecchie. La Martora abita i boschi estesi ed è considerata un buon indicatore di qualità ambientale essendo molto esigente. La colonizzazione delle foreste della valle del Ticino da parte di una specie così pretenziosa è una bella notizia ed indica come l’area protetta svolga un ottimo lavoro come corridoio ecologico.