Si tratta di una specie particolarmente rilevante, essendo uno degli Anfibi italiani più rari. Il Pelobate fosco viene anche chiamato “Rospo della vanga” a causa delle sue abitudini fossorie. Si tratta di un piccolo anuro, dalla colorazione variabile e dal caratteristico odore di aglio.
La specie è endemica della Pianura Padana e nel territorio del Parco si trova il sito più importante al mondo. Questo anfibio è considerato in Pericolo (EN) dalla Lista Rossa della IUCN e risulta come specie prioritaria della Direttiva Habitat.
Proprio per l’estrema importanza del Pelobate fosco, l’Ente (nel 1998) ha partecipato ad un progetto composto da diversi interventi di ripristino ambientale dei siti riproduttivi e di reintroduzione di questa specie con lo scopo di ampliare l’areale di diffusione. Le zone interessate dal progetto furono i Boschi e le Paludi di Arsago Seprio e i Boschi del Vignolo.
In questi anni il Parco si è impegnato in diversi monitoraggi su questa specie per avviare dei piani di gestione adeguati. Nonostante la presenza in alcune aree del Parco sia ormai nota da tempo, le informazioni sul numero reale di queste popolazioni erano carenti. A tale proposito si colloca lo studio effettuato durante il 2012 nel SIC Paludi di Arsago (Gli anfibi del SIC “Paludi di Arsago” e la sua importanza per la conservazione del Pelobate fosco (Pelobates fuscus) in Italia), con l’obiettivo di analizzare la comunità di anfibi presenti e valutare lo stato di conservazione del Pelobate fosco. Dai risultati di questa indagine è emerso come il SIC sia l’area più importante d’Italia per questa specie, sia dal punto di vista dell’alto numero di popolazioni in buona salute, sia per l’elevata densità degli individui riscontrati nell’area; facendo capire la straordinaria importanza che riveste il suddetto SIC dal punto di vista conservazionistico.