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Progetto WET-BRIDGE – Un ponte d’acqua

Progetto WET-BRIDGE – Un ponte d’acqua

Un “ponte d’acqua” per ripristinare, valorizzare e connettere nove zone umide della pianura lombarda: dal fiume Ticino ai fiumi Rile, Tenore e Olona.

WET-BRIDGE è un progetto realizzato da Istituto Oikos in collaborazione con diversi enti che da anni si impegnano nella conservazione e valorizzazione della biodiversità, come il Parco Lombardo della Valle del Ticino e il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rile, Tenore e Olona.

Gli ambienti umidi, come laghi, fiumi e stagni, racchiudono una risorsa fondamentale per la vita: l’acqua. Sono aree essenziali per la riproduzione e la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali,
ma sono anche ecosistemi molto fragili, oggi tra i più minacciati del pianeta.
WET-BRIDGE è un progetto articolato e partecipato che permetterà a nove zone umide della provincia di Varese di aumentare la loro naturalità e biodiversità, di essere più connesse tra loro e attrezzate
per ospitare visitatori e scuole.

LA CONNESSIONE ECOLOGICA
Nella Pianura Padana gli habitat naturali sono molto frammentati e spesso in cattivo stato di conservazione. Tuttavia esistono ancora aree di grande rilievo per la biodiversità, in particolare in
corrispondenza dei fiumi. Queste zone hanno un ruolo chiave: permettere alle specie legate agli ambienti acquatici di disperdersi e colonizzare nuove aree. Perché questo avvenga è fondamentale che le aree umide siano vicine tra loro, in modo da creare una “rete” attraverso la quale le specie possano muoversi.

Il progetto WET-BRIDGE ha l’obiettivo di aumentare l’interconnessione, la naturalità e la biodiversità di nove zone umide, scelte per la loro importanza dal punto di vista ambientale e situate in provincia di Varese, comprese nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, nel Parco Locale di Interesse sovracomunale (PLIS) Rile Tenore Olona e nei comuni di Cassano Magnago e Albizzate.

Nel Parco del Ticino, nei mesi di gennaio e febbraio 2017, sono stati effettuati i lavori presso il Parco dei Fontanili a Cavaria con Premezzo e l’area umida della Lagozzetta a Besnate, a cura rispettivamente della ditta Puricelli Ambiente Verde srl e di ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.

I lavori eseguiti presso il Parco dei Fontanili a Cavaria con Premezzo hanno consentito di ampliare uno stagno esistente mediante lo scavo di un’ulteriore superficie di circa 2.000 m2, di riqualificare la pedana presente presso il chiaro e di ripristinare un tratto di staccionata lungo il percorso che attraversa il parco. La pedana è stata trasformata in capanno per il bridwatching dotato di schermature e in aula didattica all’aperto attrezzata con sedute dalla quale compiere osservazioni naturalistiche sullo specchio d’acqua.

I lavori nell’area umida della Lagozzetta di Besnate, zona inclusa nel sito Natura 2000 ZSC IT2010011 “Paludi di Arsago”, sono consistiti nell’eliminazione della vegetazione esotica (in paticolare ciliegio americano e quercia palustre) che colonizzava il perimetro e l’area allagata e nella realizzazione di una soglia sul canale di deflusso. L’intervento si è reso necessario per frenare le dinamiche di interramento dell’area stessa favorite dall’avanzare del bosco, preservando così l’importanza del sito per gli anfibi e per tutelare la sfagneta, ambiente unico nel Parco per tipologia, che era soffocata dalle foglie coriacee delle querce rosse e palustri presenti.

L’efficacia degli interventi attuati sarà monitorata per verificare i cambiamenti indotti su diverse specie animali, anche incluse negli Allegati della Direttiva Habitat e della Direttiva Uccelli, attraverso un piano che ha previsto la loro esecuzione anche prima della realizzazione delle opere.

Tali monitoraggi, oltre che fornire una solida base scientifica per la valutazione della funzionalità degli interventi promossi, contribuiranno ad accrescere le conoscenze sulle aree interessate. Per un’area protetta come il Parco del Ticino, che fa della tutela della biodiversità l’obiettivo più qualificante della propria attività, diventa essenziale accrescere la consapevolezza del proprio “patrimonio biologico”, che costituisce un elemento indispensabile per definire progetti di tutela e di gestione di flora e fauna coerenti e scientificamente corretti.

Un ringraziamento sentito da parte del Parco ai proprietari dei terreni che hanno permesso la realizzazione degli interventi e all’Ospedale Maggiore di Milano, detentore dei terreni del Parco dei Fontanili di Cavaria, che ha sostenuto e autorizzato l’esecuzione degli stessi nell’ambito di un contratto in essere con il Parco.

Il progetto si inserisce in una serie di progetti che il Parco sta portando avanti per favorire il mantenimento e il ripristino delle connessioni con ambiti naturali anche esterni all’area protetta, al fine di evitare l’isolamento degli ambienti naturali tutelati e il perseguimento degli obiettivi delle Direttive Habitat 92/43/CE e Uccelli 09/147/CE, che lo hanno portato a proporre, con il parco piemontese, la propria candidatura ad area tutelata ai sensi della Convenzione Ramsar, il trattato internazionale che fornisce il quadro per la conservazione e l’uso razionale delle zone umide e delle loro risorse.

Tali progetti sono tesi a rafforzare il ruolo della Valle del Ticino, che senza dubbio costituisce il più importante corridoio ecologico tra Alpi ed Appennini, anello essenziale di connessione biologica tra l’Europa continentale, il bacino del Mediterraneo e l’Africa. La Valle del Ticino rappresenta, infatti, la più importante area naturale rimasta in pianura Padana poiché racchiude un mosaico di ecosistemi tipici dei grandi corsi d’acqua e conserva cospicui resti della foresta planiziale primaria che ricopriva l’intera pianura del Po ai tempi della colonizzazione romana. Questo patrimonio di biodiversità, che nel Parco ad oggi conta più di 6.000 specie, assume un valore ancora più elevato considerando che la Pianura Padana, in conseguenza di un’enorme pressione antropica, rappresenta una delle aree maggiormente interessate da problematiche legate alla frammentazione dell’habitat, che conserva tuttavia una serie di aree “isolate” di grande rilievo dal punto di vista della biodiversità, che nella maggior parte dei casi coincidono con le aste fluviali con andamento Nord-Sud (es. Parco del Ticino, Bosco della Fontana, Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Parco dell’Oglio, Parco dell’Adda, ecc).

Scarica qui la brochure del progetto.